Tra le misure urgenti di crescita economica dettate dal D.L. 30 aprile 2019 n. 34 (c.d. Decreto Crescita), entrato in vigore il 1° maggio scorso, compaiono alcune disposizioni ambientali.
L’articolo 26 ha previsto agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo che portino a una riorganizzazione dei processi produttivi nell’ottica di un’economia circolare, finalizzata alla riconversione produttiva del tessuto industriale e a un uso più efficiente e sostenibile delle risorse.
Le agevolazioni, nella forma di finanziamenti agevolati e di contributi diretti alla spesa, sono destinate a imprese e centri di ricerca che soddisfino determinati requisiti indicati dal comma 2, tra cui l’essere iscritti nel Registro delle Imprese e operare prevalentemente nel settore manifatturiero o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere.
Verranno inoltre finanziati, tra gli altri, la sperimentazione e progettazione di modelli tecnologici integrati diretti al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, al fine, ad esempio, di definire un approccio sistemico alla riduzione, al riuso e al riciclo degli scarti alimentari, di migliorare il ciclo integrato delle acque e il riciclo delle materie prime, nonché innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a “rifiuto zero” e di compatibilità ambientale.
La definizione dei criteri, delle condizioni e delle procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni è rimessa a un decreto attuativo del Ministero dello sviluppo economico.
L’art. 30 del Decreto è dedicato ai contributi ai Comuni (attribuiti sulla base della popolazione residente al 1° gennaio 2018) per interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile.
avv. Alessandra Brignoli